Il mondo dei normali
TIC-TAC TIC-TAC…
C’è un mondo, chiamato MONDO DEI NORMALI, dove tutti coloro che ci abitano sono impegnati a compiere il proprio dovere giorno e notte. TIC-TAC
Donne e uomini lavorano alacremente in casa e fuori, corrono e corrono senza fermarsi un attimo, tutti intenti come sono a lavorare. TIC-TAC
Gli abitanti del MONDO DEI NORMALI sono così concentrati sui loro mille problemi, da non aver proprio il tempo di parlare del più e del meno con il vicino di casa, l’unica cosa che cattura il loro interesse è il ticchettio dell’orologio che corre corre anche lui tutto indaffarato. TIC-TAC
In questo mondo c’è una grande scuola NORMALE, piena di bambini NORMALI che, orologio alla mano, pensano allo studio, alla lettura e alla scrittura.
Tutti gli allievi di quella scuola si comportano bene, non alzano mai gli occhi dai libri, non utilizzano il tempo per giocare, perché di tempo non ne avanza mai! TIC-TAC
Imparano molte cose, se interrogati sanno sempre come rispondere e ciò rende i genitori fieri di loro e certi che diventeranno adulti degni del MONDO DEI NORMALI .
Da qualche tempo, in quella scuola, c’è un bambino che proviene da un altro mondo, il MONDO DEGLI STRANI.
Questo nuovo allievo è molto diverso dagli altri: tanto per cominciare non dice una parola, non sa né leggere né scrivere, non rispetta alcuna regola, non vuole stare seduto, gli piace mangiare pezzetti di carta, pennarelli, colla e tutto ciò che gli capita a tiro. Quando si arrabbia salta come un grillo su tutti i tavoli, butta all’aria sedie e quaderni urlando a squarciagola.
Nessuno ha idea di come lo si possa educare, nessuno lo può avvicinare né tranquillizzare.
I genitori NORMALI temono che quello STRANO allievo inviti i loro figli ad imitarlo, temono che insegni loro cose inutili come giocare TIC-TAC saltare TIC-TAC e correre TIC-TAC. Ma ciò che li terrorizza maggiormente è quella sua STRANA tendenza a catturare i compagni e a stringerli fra le braccia con un gran sorriso.
I NORMALI non capiscono il motivo di quel gesto e per di più non possono chiederne spiegazioni al bambino STRANO perché nessuno sa dialogare con lui.
Qualche giorno fa però un bimbo NORMALE ha avuto un’idea alquanto STRANA: ha provato a comunicare con il compagno STRANO con la sue stesse parole e con gli stessi STRANI versi.
Volete sapere com’è andata? I due si sono compresi all’istante così tutti hanno capito che quegli STRANI gesti, nel MONDO DEGLI STRANI, sono chiamati “ABBRACCI” e significano semplicemente “TI VOGLIO BENE”.
I bambini NORMALI ora possono abbracciarsi senza aver nulla da temere, non illudetevi però, gli adulti del MONDO DEI NORMALI credono ancora che gli abbracci siano cose dell’altro mondo…
TIC-TAC TIC- TAC…
Isabella Beraldo, psicologa e psicoterapeuta